Che cos’è la visita ortottica?
La visita ortottica permette di valutare la presenza o meno di anomalie a carico dell’apparato neuromuscolare dell’occhio e delle alterazioni che da esse derivano.
La visita ortottica dura circa 30 minuti e prevede vari test:
- La valutazione dell’acuità visiva attraverso la misurazione della vista
- Esami per studiare la visione binoculare, cioè la capacità dei due occhi di lavorare insieme, fornendo una corretta percezione della profondità.
- L’esame della motilità oculare, che consente di valutare, prima singolarmente (duzioni), poi insieme (versioni) i muscoli oculari.
La visita ortottica permette di diagnosticare:
- visione doppia
- confusione
- strabismo
- ambliopia
- anisometropia (la differenza di refrazione tra i due occhi)
- paralisi oculari
e disporre il trattamento adatto al disturbo riscontrato.
L’ortottista è autonomo nella prescrizione ed effettuazione dei trattamenti riabilitativi e lavora in stretta collaborazione con il medico oculista a cui spetta l’eventuale prescrizione della correzione ottica.
Quando è necessario effettuare una visita ortottica?
È importante effettuare periodicamente delle visite ortottiche preventive.
Durante la fase di maturazione (che si completa generalmente al sesto/settimo anno di vita), il sistema visivo è ancora in fase di sviluppo e, per tale motivo, è di primaria importanza che ad entrambi gli occhi giungano stimoli equivalenti, favorendo così un corretto sviluppo della corteccia e della visione binoculare.
Durante questo periodo, un tempestivo intervento in caso di determinate patologie consente il pieno ripristino della capacità visiva.
La visita ortottica è consigliata inoltre in caso di:
- cefalea
- visione doppia
- affaticamento della vista da vicino
- difficoltà nella messa a fuoco
- disagi durante lo studio, la lettura e l’uso del computer
In generale, una visita con un ortottista è un’importante occasione per identificare e trattare i problemi dell’occhio, e per prevenire eventuali future complicazioni.