Consigliamo a tutti di effettuare periodicamente un controllo della propria vista.
Uno dei motivi per cui tutti siamo soggetti ad un’alterazione del visus è il frequente utilizzo di dispositivi elettronici, il quale sta influenzando notevolmente le nostre giornate.
I nostri occhi sono sempre sotto sforzo, soprattutto in questi ultimi due anni, a causa dell’incremento dello smartworking e del nuovo modo di comunicare a distanza anche con amici e parenti.
Tuttavia, possiamo dire che ci sono dei tempi indicativi per ogni singolo caso e fascia di età per cui viene consigliata una visita oculistica:
- Nelle persone che non hanno mostrato difetti di vista nell’età scolare è sufficiente una visita di controllo ogni 4 anni fino ai 40 anni di età.
- Le persone che portano delle lenti a contatto è meglio vengano controllate ogni 12-18 mesi o prima a seconda dei casi.
- Fra i 40 ed i 45 anni è bene che tutti eseguano una visita di controllo per valutare l’inizio della presbiopia.
- Fra i 45 ed i 65 anni una visita andrebbe eseguita ogni 2 anni.
- Dopo i 65 anni il sistema visivo è facilmente soggetto ad alcune malattie come la cataratta, il glaucoma e la degenerazione maculare della retina. Controlli ogni 12-18 mesi a seconda dei casi permettono di trovare una soluzione a queste malattie che altrimenti in alcuni casi sono irrimediabili.
- Chi ha genitori o parenti stretti con problemi di vista, così come persone affette da diabete, ipertensione arteriosa, malattie reumatiche, malattie renali devono porgere maggior attenzione ai loro occhi.
Quali sono i problemi che rendono necessaria una visita oculistica?
- Un calo improvviso o progressivo della funzione visiva o uno sfuocamento delle immagini;
- la visione di macchie fisse o mobili o la visione distorta delle immagini;
- visione di tende che limitano e riducono il campo visivo;
- la comparsa di neoformazioni visibili a carico di palpebre o congiuntiva;
- la visione di lampi di luce anche di breve durata, anche se al buio;
- la presenza o la comparsa di strabismo e/o visione sdoppiata;
- dolore, bruciore o gonfiore all’occhio o alle palpebre;
- cefalea;
- un’eccessiva lacrimazione o, al contrario, la sensazione di occhio secco e di corpo estraneo;
- l’ipertensione e il diabete
L’ottico può effettuare una visita oculistica?
L’ottico non è un medico. Può misurare la vista e in alcuni casi, quando è scrupoloso ed esperto, può ipotizzare la presenza di problemi che impediscano la visione ottimale con la migliore correzione, ma non è in grado di formulare alcuna diagnosi e, proprio in quanto non medico, non può somministrare alcun farmaco nemmeno sotto forma di collirio, tra cui quello per dilatare la pupilla, indispensabile per il corretto e completo esame della retina.
La competenza dell’ottico si esaurisce nella valutazione della capacità visiva e nella determinazione della migliore correzione con la quale raggiungere la miglior qualità visiva; tuttavia, di fronte a qualsiasi impedimento in questo senso, interviene il medico oculista.
Anche in caso di visione ottimale, possono esistere vizi refrattivi (come l’ipermetropia soprattutto nei bambini) che vengono compensati dal paziente che è così in grado di raggiungere la migliore capacità visiva, al prezzo di uno sforzo accomodativo che può provocare affaticamento e cefalea.